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Recensione: Oscuri Talenti – J. M. Miro

Recensione: Oscuri Talenti – J. M. Miro

Recensione di ‘Oscuri Talenti’, di J. M. Miro, pseudonimo dell’autore canadese Steven Price. Questo è uno di quei libri che non attendono molto nella tbr. Pochissimo tempo dopo l’acquisto ne ho iniziato la lettura, e direi di aver preso proprio la decisione giusta!


Trama di Oscuri Talenti

“1882. Londra è una città grande come il mondo, dove è facile perdersi, soprattutto se l’unico posto che finora hai chiamato casa è un paesino nel delta del Mississippi o un circo itinerante del Midwest. Charlie e Marlowe sono approdati nel Vecchio Mondo, sotto cieli carichi di nebbia e fuliggine, fino al 23 di Nickel Street West, per andare incontro a una nuova vita in un luogo dove sentirsi finalmente al sicuro, dove i loro talenti non saranno solo fonte di diffidenza, equivoci, dolore e solitudine.

Ma ad attenderli c’è un terribile morvide, un non-morto, assetato di sangue, pronto a tutto per servire il suo oscuro signore. Per fortuna ci sono anche gli angeli custodi: Mrs Harrogate con la veletta sempre abbassata a coprire una voglia purpurea e la forza austera, Mr Coulton che nasconde la gentilezza sotto una dura buccia, e Alice Quicke, investigatrice privata decisa a cambiar vita.

E via di nuovo, in viaggio alla volta della Scozia, verso una scuola unica nel suo genere, per sfuggire a una figura di tenebre e fumo che non si arrenderà fino a quando Charlie e Marlowe non saranno suoi. Tra meraviglie e tradimenti, passato e futuro, slanci di vita e rischi incalcolati, un manipolo di amici cercano di far luce dove tutto è tenebra, per scoprire la verità sui loro doni e sulla natura di ciò che li sta perseguitando, per arrivare a capire che a volte le gioie più grandi ci arrivano per mano dei mostri peggiori.”


Recensione

Un bel dark fantasy non stanca mai, meglio ancora se ambientato nell’Inghilterra vittoriana e con tanti personaggi tutti da scoprire! Oggi parliamo di un romanzo da 5 stelle, il primo di una trilogia che, suppongo, sarà piuttosto corpulenta. Titolo originale: Ordinary monsters, edito in Italia da Bompiani.

‘Oscuri Talenti’ si sviscera in diversi periodi, con il volume suddiviso in sei parti e un totale di 40 capitoli. Un bel mattoncino, questo sì, ma per nulla pesante. Si presenta scorrevole nella lettura, semplice, efficace e dall’ottimo impulso visivo. Lo storytelling si fa apprezzare e grazie ai diversi spostamenti di scenario -o di punti di vista, sempre in terza persona- non risulta mai noioso. Non è eccessivamente descrittivo, né troppo vago, ma pienamente funzionale allo svolgersi della narrazione. Lo stesso possiamo dire dei numerosi colpi di scena che attraversano le vicende, non sono messi lì a caso solo per creare interesse. Certo, sicuramente l’obiettivo di stupire c’è, ma è del tutto utile al proseguimento della trama. Tutto ha un perché e i fatti aiutano a comprendere il funzionamento di un mondo soprannaturale ancora tutto da scoprire.

In questo volume c’è tanto, ed è raccontato dando la giusta attenzione ad ogni personaggio e alla sua storia, il che rende il tutto ancora più realistico. Per quanto riguarda i personaggi, ce ne sono davvero molti, alcuni con un ruolo più centrale, unici e dal passato che si ha voglia di scoprire. Siamo in una realtà spaventosa su più livelli: la presenza di mostri spietati, di un mondo soprannaturale incontrollabile, costantemente in bilico tra la vita e la morte.

Un mondo di mostri

Tutto è nelle mani di un gruppo di bambini, ragazzini speciali dotati di Talenti unici, che non si limitano ad enunciare un pensiero o a muovere una bacchetta, ma che soffrono fisicamente per dar vita a una magia tendente alla malformazione biologica. Le loro abilità hanno infatti un che di scientifico, che suscita l’interesse di coloro che li guidano nella comprensione di quei doni.

Ma è un mondo spaventoso anche senza creature morvide. Lo dimostrano pressappoco tutte le scene ambientate in città, un luogo inquietante, storicamente accurato nei minimi dettagli. È lì che le terribili esperienze dei ragazzi hanno forma, lì che si sentono come mostri, reietti, emarginati dalla società. È lì che vengono maltrattati, è lì (oltre che all’istituto) che fanno i conti ogni giorno con la morte. Un paio di personaggi, e forse qualcosa in più, si presentano di dubbia morale. Sono buoni? Cattivi? Esiste una definizione che si adatti a queste denominazioni semplicistiche? Ci si chiede quali siano le loro intenzioni, ed è difficile dare una risposta a questi quesiti, anche una volta terminata la lettura.

Tra tutti i personaggi però, me ne è rimasto uno in particolare nel cuore: Brynt. E uno nella mente, continuo a chiedermi cosa le sia accaduto. (Spoiler, forse) Si tratta della prima ragazza, dopo la balia, che prende con sé Marlowe, colei con cui ha inizio il racconto, Eliza. Non so se mi sono persa un passaggio o se non ce ne sia proprio menzione, ma a quanto pare dopo i primi capitoli viene totalmente eliminata dal racconto. Chissà se nei prossimi volumi tornerà ad essere presente, magari anche solo come ricordo, dopotutto ci sono ancora molte cose lasciate in dubbio.


Oscuri Talenti, fine articolo.