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La profezia di Madél – G.C. Beniams

La profezia di Madél – G.C. Beniams

Salve lettori e lettrici, la recensione di oggi è in collaborazione con l’autore del romanzo: G.C. Beniams, che mi ha gentilmente proposto di leggere e recensire uno dei suoi romanzi. Io ho letto la versione digitale del testo ma vi segnalo che tutti i suoi libri sono in vendita su Amazon.

Inoltre, se preferite, contattando direttamente l’autore tramite i suoi social c’è la possibilità di acquistare in maniera più diretta il testo. In questo caso i vantaggi sono di natura sia ecologica che economica e parte del ricavato verrà donato ad associazioni umanitarie, animaliste e ambientaliste. Vi lascio social dell’autore e link d’acquisto qui sotto e vi auguro una buona lettura!

Instagram: g.c.beniams_autore

Amazon: La profezia di Madél


Titolo: La profezia di Madél

Autore: G.C. Beniams

Genere: Fantasy


Trama

“Madeleine è una ragazzina particolare, distaccata dai suoi simili. Ha un’unica grande passione per le bambole. Un giorno come tanti, per appropriarsi di una bambola indiana, controvoglia, accetta di stringere amicizia con alcune compagne di classe. A sorpresa, quel giocattolo apparentemente anonimo e innocuo, sarà il moto di un cambiamento radicale. Una strana profezia, un portale, regole improbabili, fate, folletti, viaggi nel tempo e un grande amore sconvolgeranno la vita di Madeleine.”

Recensione

Il romanzo di Beniams si apre con leggende e racconti dal gusto antico. Tutto ricorda una fiaba complessa che si sviluppa su credenze fantastiche di mondi e culture che si incrociano nel corso dei secoli. La protagonista, incompresa dai suoi genitori e compagni di classe, incompatibile con un’esistenza comune, ha la fortuna di essere al centro di una misteriosa profezia che la porterà in un mondo totalmente diverso dal suo. Il punto focale delle differenze che si percepiscono una volta attraversato il portale tra questo mondo e quello abitato da creature fatate sta nel modo di pensare dei rispettivi abitanti.

Viene messa in evidenza in maniera chiara e prospettica quanto le credenze di ognuno influenzino il mondo nella quale esistiamo, modificando per sempre tutto ciò che ci circonda. Uno degli aspetti più analizzati è quello del rapporto tra l’uomo e la natura, dell’impatto che la “civilizzazione” ha sulla terra, con conseguenze sui futuri abitanti del pianeta.

Si contrappone al brillante universo oltre il portale, in cui le creature senzienti vivono in armonia con la natura, evitando il più possibile di danneggiarlo, cercando l’armonia con i propri simili e senza i costrutti sociali appartenenti al nostro mondo (sebbene non si possa dire che una forma di essi, a volte anche estremi e per noi inconcepibili, non siano presenti in questa prospettiva).

Madeleine ha la possibilità di vivere entrambe le realtà e di farsi un’idea propria riguardo i temi trattati, decidendo presto di non sentirsi a suo agio tra gli umani.

“Madeleine aveva una strana confusione in testa. La sua curiosità e le sue riflessioni si intrecciavano a domande alle quali non poteva avere risposta, che non la facevano stare tranquilla.”

Gli eventi diventano via via più complicati e ambigui. Se in un primo momento abbiamo la sensazione di star leggendo una favola che racchiude un’importante morale tra le sue righe (ed è effettivamente così), verso la fine del romanzo la storia si sviluppa in maniera più indipendente e “oscura”, quasi a fare da contrasto all’incipit. Madeleine passa dall’avere una scelta all’essere eternamente incastonata in quell’intreccio di linee temporali e mondi paralleli. La giovanissima protagonista viene sul finale derubata della sua capacità di scegliere, influenzata in maniera irreversibile dalle parole che accompagnano il suo percorso e, in un certo senso, manipolata all’interno della storia da qualcuno di più potente.

Ho apprezzato entrambi i lati della storia, dall’inizio alla fine misteriosa e intrigante. L’unica perplessità (SPOILER) riguarda la relazione di Madeleine con la fata/guardia, non assolutamente necessaria, data anche l’enorme differenza d’età tra i due (il “ragazzo” ha più di duecento anni e lei appena tredici). In effetti, la bambina sembra avere un tono più da adulta che da ragazzina per tutto il corso del romanzo, forse volutamente.

Ciò che non lascia dubbi è che “La profezia di Madél” non si ferma al semplice racconto fantastico, ma invita a riflettere su vari punti. Ci si sofferma in particolare su temi ambientalisti e animalisti, tra gli interessi dell’autore stesso e, a tal proposito, trovo bellissima l’iniziativa di devolvere parte dei guadagni ad associazioni che si occupano proprio di questo. Vi invito quindi, ancora una volta, ad acquistare il volume direttamente dall’autore, per fare sì che la donazione sia possibile.

Ringrazio infine G.C. Beniams, per la possibilità offertami e per la fiducia riposta in me per questa recensione!