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Le antiche e controverse origini del Natale

Le antiche e controverse origini del Natale

Salve a tutti, oggi vi racconterò un po’ le origini della festività preferita di molti: il Natale. Parliamo di una festa cristiana, che affonda le sue radici nelle celebrazioni di metà inverno romane, medio orientali, britanniche ed ebree. Come sempre, la ricostruzione non può dirsi completa al cento per cento, ma possiamo avere un quadro abbastanza chiaro con molti legami tra le componenti e ipotesi valide. Buona lettura!

Negli ultimi mesi dell’anno, mentre ci si avvicina sempre di più alle festività natalizie, le strade e le case si colorano del verde degli abeti, del rosso delle decorazioni e si illuminano grazie alle mille e più luci sfavillanti. Si accendono i camini e ci si prepara allo scambio di doni tra amici e parenti, magari vicino ad una tavola imbandita, mentre dall’esterno arrivano canti vivaci.
Per i cristiani il Natale è una tradizione immancabile, tutto si ferma per lasciare spazio alle celebrazioni, ma è sempre stato così? Cosa accadeva in tempi remoti, quando non c’erano Babbo Natale e il classico presepe?

Gli storici sono combattuti, non si sa per certo quando e come il Natale come lo intendiamo oggi sia nato, ma possiamo sicuramente ricollegarlo a culti che lo precedono e che quasi certamente assimila nel corso del tempo. La prima attestazione che lega la natività al 25 dicembre la troviamo nel Cronografo dell’anno 354 del calligrafo Furio Dionisio Filocalo. Il testo contiene una serie di scritti storici e cronologici di tipo amministrativo e religioso che permettono di retrodatare l’uso della data al 336 d.C. Difatti la reale data di nascita di Gesù -al contrario di ciò che si pensa- non è mai menzionata nei testi biblici ed evangelici. Alcuni riferimenti fanno altresì intuire che tale avvenimento sarebbe da collocare tra la primavera e l’estate. Come nasce allora questa associazione?

Alle origini

I giorni intorno alla terza settimana di dicembre sono tra le molte date importanti nel ciclo agricolo delle stagioni -così come per il 31 ottobre, in cui si celebra Halloween. Il solstizio d’inverno avviene solitamente il 21 o il 22 del mese, risultando nel giorno più breve dell’anno solare. Molti popoli antichi e moderni celebrano perciò in questo periodo molte delle loro festività. Ricordiamo in quest’occasione la festa del Natalis Solis Invicti, la nascita del dio Sole Invitto, assimilabile ad Eliogabalo e Mitra, di provenienza medio-orientale ma celebrata a Roma e nell’impero proprio il 25 dicembre.

Ciò avveniva tra il III e il IV secolo d.C., in passato però i romani si riunivano nei giorni tra il 17 e il 23 per celebrare la maestosa festa dei Saturnalia. Protagonista era il dio fondatore dell’agricoltura, del tempo e della civiltà: Saturno. La prima attestazione riguardante i Saturnalia risale al 497 a.C., quando a lui fu consacrato un tempio di fronte al Campidoglio. A Saturno veniva chiesto di proteggere le coltivazioni da poco seminate dal freddo e dall’inverno, e la festa era l’occasione per i contadini di riposare dopo il duro lavoro. Era un periodo di gioia e di festa incessante, per molti si trattava del periodo migliore dell’anno, anche perché poteva definirsi la “festa dei contrari”.

A tutti era permesso partecipare, compresi gli schiavi che erano esentati dal lavoro e a cui era permesso sedere a tavola con i propri padroni (e in alcuni casi essere serviti da loro). Era permesso giocare d’azzardo, i sacrifici venivano compiuti a capo scoperto, i negozi e le scuole erano chiusi, i soldati riposavano e perfino i criminali potevano celebrare in libertà. Per le strade si potevano acquistare oggettini di ogni tipo, perché una delle caratteristiche principali dei Saturnalia era mostrare gratitudine e affetto, ed era molto comune scambiarsi doni. I banchetti erano immensi e si facevano giochi -di cui alcuni simili alla tombola-, indovinelli e battute con premi in palio.

Dopo la caduta dell’impero

Nel nord Europa già in tempi precristiani si celebrava lo Yule, in occasione anche qui del solstizio d’inverno, oggi lo Yule fa parte degli otto Sabbat celebrati nel neopaganesimo.

Durante il medioevo e nei secoli a venire le celebrazioni natalizie si diffondono in tutta l’europa e oltre, talvolta in diverse varianti, conquistando in particolare l’America e la Germania. Da quest’ultima derivano molte delle tradizioni legate al Natale, quali l’uso dell’albero di Natale, un abete decorato con candele e ornamenti colorati a richiamo di uno degli alberi presenti nel giardino dell’Eden.

Nel XVIII e XIX secolo la figura di San Nicola di Bari, vescovo greco del III secolo esempio di generosità e associato allo scambio di doni, si diffonde dall’Olanda e dalla Germania in America e nel resto del mondo. Pian piano la sua figura si commercializza, entrando a far parte dell’immaginario collettivo del Natale.

Ma non è tutto qui, il nostro Natale si intreccia, come abbiamo visto, con molte altre culture e sotto forme molto variegate e interessanti. È certo il legame con le antiche feste pagane romane che va a soppiantare man mano che il cristianesimo acquisisce ufficialità e popolarità nel mondo. Lo stesso vale per la simbologia dei singoli elementi caratteristici, molti dei quali si compongono di una storia propria tutta da scoprire. Se vi interessa saperne di più vi invito a lasciare tranquillamente un commento dove preferite!

Articolo di: Chiara Pia D’Alessandro

Fonti: